Dal 18 febbraio 2023, nel prato di accesso al borgo di Campsirago è esposta l’opera Nido per uomini, 2021 realizzata dagli allievi de Liceo Artistico della Villa Reale di Monza Nanni Valentini nell’ambito del progetto Salvezza/protezione del laboratorio di scenografia tenuto dal professor Makio Manzoni.
Tutti abbiamo qualcosa da cui salvarci.
Nessuno si salva da solo.

Progetto Salvezza/Protezione
Il percorso didattico dell’anno scolastico 2020/2021 si è sviluppato ragionando su due concetti base:
– Tutti abbiamo qualcosa da cui salvarci. Non sappiamo bene da cosa, ma siamo consapevoli di questo fatto;
– Dobbiamo proteggerci… Da cosa, come? Cos’è la protezione?
Partendo da questi due considerazioni, collegate anche alla situazione di emergenza sanitaria che abbiamo vissuto, si è proseguito con lo studio e l’analisi del concetti di Protezione e Salvezza sia in senso fisico/ concreto, che metaforico. L’analisi delle situazioni inerenti al tema si è svolta attraverso la ricerca etimologica, tavole grafiche che hanno reso evidenti i personali ragionamenti a riguardo e l’indagine iconografica di strutture ed elementi già esistenti in natura o costruiti dall’uomo (barriere naturali e artificiali, nidi, tane, caverne, cupole, scudi, cuscini, zattere, strutture geometriche, mura, situazioni).
Successivamente, a partire dalle fattezze degli elementi reali (nidi, tane, cupole, ecc.), attraverso una sintesi
formale, sono stati progettati e realizzati, in scala e al vero, elementi scenici da utilizzare in performance, spettacoli teatrali e istallazioni sceniche. Gli elementi sono stati ridefiniti in relazione alla proporzioni dell’essere umano, al fine di realizzare situazioni e habitat realmente fruibili tanto in isolamento, che in momenti di aggregazione.
Queste «Macchine Sceniche», sono intese come strumento, oggetto e ambiente, nel quale e con il quale, attori, performer e pubblico possano confrontarsi e definire la propria idea di Salvezza e Protezione.
Successivamente, a partire dalle fattezze degli elementi reali (nidi, tane, cupole, ecc.), attraverso una sintesi
formale, sono stati progettati e realizzati, in scala e al vero, elementi scenici da utilizzare in performance, spettacoli teatrali e istallazioni sceniche. Gli elementi sono stati ridefiniti in relazione alla proporzioni dell’essere umano, al fine di realizzare situazioni e habitat realmente fruibili tanto in isolamento, che in momenti di aggregazione.
Queste «Macchine Sceniche», sono intese come strumento, oggetto e ambiente, nel quale e con il quale, attori, performer e pubblico possano confrontarsi e definire la propria idea di Salvezza e Protezione.