performance itinerante ed esperienziale
format e ricerca replicabile

R 500 – Safari nel labirinto urbano è una performance itinerante e partecipativa che conduce il pubblico all’esplorazione della natura, a volte nascosta ai nostri occhi, e della sua complessa relazione con l’architettura urbana e gli abitanti, in uno stretto raggio di 500 metri.

La performance nasce da due residenze artistiche di Pleiadi a ZONA K e dal format “Radius” dell’artista olandese Sjoerd Wagenaar, un metodo di indagine artistica e scientifica di uno stretto raggio di territorio. Il format Radius invita le persone a guardare il paesaggio circostante con uno sguardo nuovo, basato sulla conoscenza dell’ambiente. Gli artisti raccolgono storie dai residenti, consultano scienziati, architetti, biologi, ‘scavando’ e mappano il raggio di territorio e restituendo al pubblico l’esito dell’indagine attraverso una performance partecipativa.

Performer, geografi, tecnici del suono, fotografi, naturalisti, botanici, etologi, esperti di urban foraging, artisti visivi e musicisti danno così vita a un evento esplorativo e multimediale in cui il pubblico viene chiamato attivamente a partecipare.

I diritti riguardano solo gli esseri umani o riguardano anche la flora e la fauna? Che cos’è lo spazio pubblico? Quale significato assume la libertà in uno spazio privato e in uno spazio pubblico? Che cosa significa responsabilità pubblica? La flora è libera in un contesto urbano? Privato e sostenibilità ecologica possono essere conciliabili? Quale impatto ha l’architettura urbana rispetto allo sguardo dell’uomo? L’architettura è un fatto politico? L’accesso al verde urbano è in qualche modo connesso allo status sociale? In che senso è possibile parlare di biodiversità all’interno di un contesto urbano metropolitano? Il verde è per i ricchi? I diritti riguardano solo gli esseri umani o riguardano anche la flora e la fauna?

Come dialoghiamo con la natura che ci circonda? Che tipo di animali, uccelli, insetti, cani, gatti, vivono in questa zona? Quali specie di piante la abitano?  In che modo possiamo raccogliere, catalogare, trasformare artisticamente tutte queste informazioni? È possibile creare una mappa di tutto questo?

R 500 – Safari nel labirinto urbano trasforma tutte queste domande in arte. Una performance che mette al centro del percorso l’installazione di una tavola rotonda. Proprio da qui, da questo grande tavolo, ha inizio la scoperta. La performance si sviluppa in tre momenti: la tavola rotonda è il luogo della prima restituzione documentaria della ricerca e di conoscenza, in cui verranno presentati dal research team gli esisti dell’indagine scientifica e sociologica, i materiali d’archivio, fotografie storiche e di artisti contemporanei, video, analisi delle mappe, documenti audio. Una lectio dalla quale parte la seconda tappa della performance che accompagna il pubblico in un safari esplorativo, percettivo e sensoriale, geograficamente collocato nel raggio di 500 metri. Artisti, danzatori, performer, visual artist, sound designer ed esperti conducono il pubblico a una riscoperta della natura e del paesaggio, a partire da una nuova prospettiva, che ribalta il nostro sguardo e la nostra percezione: un’esperienza della relazione tra wild e tessuto urbano, attraverso performance di teatrodanza, reading, installazioni sonore, video mapping e street art.
Il punto d’arrivo sarà un’enorme mappa dell’area, in scala 1:50, sulla quale il pubblico potrà, alla fine del percorso, camminare, discutere e reinventarla con gli artisti.

500 – Safari nel labirinto urbano invita la comunità a osservare e ascoltare il mondo che ci circonda in modo diverso, a creare mappe che ci permettono di visualizzare e di comprendere, a proporre trasformazioni. Lavorando attraverso l’interazione fra scienza, arte e comunità e misurando l’impatto del nostro sistema sulla realtà in cui viviamo, l’intento della performance è quello di muovere il pubblico verso una direzione di cambiamento e una maggiore consapevolezza ecologica.

un progetto di Pleiadi, Campsirago Residenza, in collaborazione con Zona K (I) e The Intrnational Accademy for Natural Arts (NL) | artistic team Michele Losi, Sjoerd Wagenaar, Luca Maria Baldini, Stefania Coretti, Sofia Bolognini, Liliana Benini | research team Studio Pasta Madre ed Emilio Padoa Schioppa
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