Cipì, il gioco del teatro

Cipì, il gioco del teatro è uno spettacolo di teatro partecipativo in cui i bambini diventano protagonisti dell’evento performativo. A partire dalla storia di Cipì, il piccolo passero avventuroso che vuole crescere e scoprire il mondo, i bambini partecipano a una messa in scena collettiva, attraverso “il gioco del teatro” come lo praticava Mario Lodi stesso insieme agli alunni della scuola elementare del Vho: la scelta della drammaturgia, delle azioni così come del colore o della musica da dare ad una scena veniva condivisa, ponderata e messa in atto dal gruppo vivo dell’intera classe, in un processo entusiasmante e travolgente.

Nello spettacolo di Campsirago Residenza l’attrice-animatrice racconta la storia attraverso la narrazione, il linguaggio del teatro di figura e dell’animazione di oggetti e lavora su un gioco di conduzione teatrale per dare vita con i bambini a tre momenti della storia:  attraverso il coinvolgimento dei bambini-spettatori diretti dall’attrice che è con loro in scena, i bambini partecipano alla nascita di Cipì, facendo loro stessi schiudere le uova. I piccoli spettatori-attori, guidati da Sara Milani, costruiranno poi insieme un grande puppet di Cipì. E così la storia prenderà forma dai bambini stessi, raccontando della grande avventura della scoperta del mondo. I bambini diventeranno infine tempesta, grandine, nuvole, pioggia, grazie a una drammaturgia sonora e a un gioco coreografato. Uno spettacolo partecipativo per ricordarci che “il mondo si trasformava con la fantasia.”

Il nostro incontro con il maestro Mario Lodi avviene inevitabilmente attraverso il gioco del teatro. Scegliamo quindi di lavorare in un processo di teatro partecipativo in cui i bambini, sebben nell’arco di un’unica ora, possano sentirsi protagonisti dell’evento performativo. A partire dalla storia emblematica di Cipi, sperimenteremo con i bambini  possibilità di messa in scena che facciano leva principalmente sul lavoro collettivo Anna Fascendini

regia Anna Fascendini | con Sara Milani | da Cipì di Mario Lodi | foto Alvise Crovato