Quella di Arianna e Teseo è un’alchimia speciale: le sue parole magiche sono ascolto, intimità, relazione. È un viaggio fisico, mentale, emotivo e sensoriale, che attraversa sentieri, colline e prati, scogliere, antichi vicoli e labirinti urbani. Il testo drammaturgico si ispira a Il giardino dei sentieri che si biforcano di J. L. Borges e a Il minotauro di F. Dürrenmatt e approfondisce il significato del labirinto a partire dalla figura di Dedalo, che conduce gli spettatori nel Labirinto, per poi raccontare di sé e della propria tragica esperienza con il figlio Icaro. “Perciò Dedalo costruì per sé e per suo figlio due paia d’ali tessute di piume leggere; le attaccò con cera alle spalle e alle braccia di Icaro e se le fissò anch’egli al dorso, poi attese che i servi dormissero e rivoltosi al figliolo disse: «Seguimi Icaro»…” La narrazione si interseca con la storia di Arianna e ne segue il filo rosso, raccontando dell’incontro con Teseo e di come questi sconfisse il Minotauro, simbolo del mondo sotterraneo e delle nostre paure. Attraverso una danza rituale, il pubblico viene condotto fino al centro del labirinto, specchio dell’anima da cui ha inizio la rinascita.
Arianna e Teseo è una performance itinerante, che si nutre di natura e paesaggio e che viene riadattata ai luoghi in cui viene rappresentata, dando così vita ogni volta a uno spettacolo unico. “Il camminare si fa quindi azione artistica per eccellenza, e l’attraversamento di diverse soglie visive motore generativo per diventare parte di un luogo.” Francesca Serrazanetti – STRATAGEMMI – Prospettive Teatrali.
Con elementi coreografici e musicali, che sperimentano sonorità elettroniche, lo spettacolo è una ricerca che ogni volta rinasce grazie all’incontro con artisti, luoghi, territori, spettatori diversi e che per questo assume nuova forma in ogni luogo in cui viene rappresentato.