Un’originale lettura animata del grande classico di Gianni Rodari, che viene riletto in forma di gioco coinvolgendo direttamente i bambini. Proprio come dice Rodari, che nella prefazione all’edizione del 1971, si auspica che il suo libro “possa impegnare tutta la personalità del bambino come la impegna un buon giocattolo”.
La lettura, interpretata di volta in volta da un attore o un’attrice di Campsirago Residenza, inizia con l’arrivo di un curioso personaggio che porta con sé una vecchia valigia, un vecchio telefono a rotella e un grande libro. Il personaggio si sistema per benino, appoggia la valigia e il telefono suona. Dall’altra parte della cornetta c’è il ragionier Bianchi per davvero! Quel ragionier Bianchi di Varese che Rodari immagina telefonare alla sua bambina tutte le sere per raccontarle una storia.
Interagendo con l’attrice/attore i bambini giocano, scelgono, tra le storie che il ragionier Bianchi propone, quelle che vogliono ascoltare e trasformano insieme all’attrice o attore le favole di Rodari attraverso un gioco ispirato alla Grammatica della fantasia. Alla fine verrà chiesto ai bambini di inventare nuove storie, scriverle o disegnarle e inviarle in una busta preaffrancata al signor Bianchi, proprio come si faceva una volta. Alla base di Favole al telefono di Campsirago Residenza c’è infatti un lavoro drammaturgico e la rielaborazione dei trucchi che Rodari usava per insegnare ai bambini a inventare storie, espressi nella sua Grammatica della fantasia.
Favole al telefono di Campsirago Residenza è una lettura animata che non solo coinvolge i bambini in un gioco interattivo e nella scelta, ma che si propone di incentivare la voglia di leggere le altre, giocare con le storie del libro e perfino di inventarne di nuove. Un gioco che i bambini o la classe possono ripetere poi in autonomia. Proprio come Rodari desiderava, che il suo libro potesse “arrivare come un compagno di giochi, come uno che accende il fuoco, che tiene vivo un dialogo, che aiuta a guardare il mondo, ad amare la vita.. che possa essere un elemento del colloquio tra insegnante e scolari, come la prima pagina di una storia che dovrebbero poi scrivere loro, senza usare la penna, parlando di tante cose, criticando quel che capitasse loro di criticare, anche rifiutando, cambiando, senza alcun rispetto per la carta stampata, che troppe volte è venerata solo perché stampata.”
Gli incontri possono essere anche più di uno, con la proposta di un percorso di due o tre incontri per approfondire gli stratagemmi di Rodari per inventare storie. Una proposta tra laboratorio teatrale e spettacolo nel quale i bambini sono invitati a partecipare collettivamente. In ogni incontro verranno proposte tre differenti storie e tre stratagemmi della Grammatica della fantasia. Attraverso il gioco, che vede coinvolta l’intero gruppo/classe, i bambini si cimenteranno nell’invenzione e nella scrittura di nuove favole. Le suggestioni e le strategie creative prendono spunto, per esempio, dalla storia personale di ogni bambino, dal Binomio fantastico di Rodari, dallo startagemma degli oggetti, tutti trucchi tratti o ispirati alla Grammatica della fantasia. A partire dalla drammaturgia dello spettacolo in questo ciclo di laboratorio viene proposto un percorso alternato tra lettura delle favole e coinvolgimento laboratoriale dei bambini. Ogni incontro ha una durata di 60 minuti.