XIII Edizione
30 giugno – 9 luglio
2017

E ancora una volta il festival, questo giardino che negli anni non abbiamo mai voluto addomesticare, vi offre prime nazionali e cose mai viste, neanche immaginate prima d’ora. Inaudito, sempre curioso. Perché per ciò che è conosciuto c’è sempre tempo.

Michele Losi, direttore artistico

Quest’edizione è stata dedicata a due grandi artisti e amici che hanno contribuito a far nascere il festival e che non ci sono più: Joseph Scicluna e Caterina Poggesi.

Il tema della XII edizione Il Giardino delle Esperidi Festival, rassegna di teatro, musica, danza, poesia nei borghi e sui sentieri del Monte di Brianza, è stato il viaggio e la migrazione, intesa come spostamento di popoli, culture, energie.

Le Esperidi 2019 hanno portato in scena spettacoli inediti e cult di teatro contemporaneo nei luoghi più suggestivi del Monte Brianza con uno sguardo rivolto ai moderni naufraghi, i migranti che in forme diverse ci raccontano della nostra anima più nascosta, fragile, negata.

Il festival si è aperto con Moby Dick, produzione Pleiadi, spettacolo di parole, suoni, gesti e attese. Un lavoro lirico e ironico che alterna profondità individuale e azione collettiva per parlare di migrazione portando il pubblico a bordo della baleniera Pequod con l’intero equipaggio del romanzo di Melville.

Si è parlato dell’Amleto che è dentro di noi con Hamlet Private di ScarlattineTeatro e Gnab Colletctive, che abbandona il contesto teatrale tradizione e accoglie un singolo spettatore nell’intimità di un luogo altro.

Per la prima volta la Confraternita del Chianti ha messo in scena nella sua interezza il suo progetto più ambizioso e maturo: Il Pentatueco, l’insieme dei primi cinque libri della Bibbia.

Sabato 1 luglio a Palazzo Gambassi sulla scia del pop ha debuttato La notte produzione delleAli, “camminata dondolante da maschi tutti un fascio di nervi”, una ballata in cui cantare la vita. A seguire il concerto Dead Elvis, nello stile più classico degli Elvis impersonators vestito bianco a collo ampio e pantaloni a zampa d’elefante, icona ormai senza tempo.

La compagnia Qui e Ora ha portato domenica 2 luglio il suo spettacolo cult di “teatro e cibo” Saga Salsa per calarsi nel quotidiano delle vite e leggerle attraverso il culto del cibo. Cada Die Teatro è tornata al Giardino delle Esperidi con la prima nazionale del poetico testo  Cielo Nero per raccontare del ritorno da una guerra e la partenza per un’altra, di macerie, di amori, di solitudini e di risate mentre Teatro Periferico ha debuttato con Con me in paradiso.

ScarlattineTeatro in anteprima nazionale con il suo Chiudi gli occhi, progetto che parte dalla necessità di incontrare il binomio luce – oscurità nella sua accezione metaforica vita – morte. Mercoledì 5 luglio Massimiliano Loizzi ha debuttato con il suo Matto 2, esilarante monologo a tredici voci in bilico tra satira e poesia, denuncia e intrattenimento, che partendo dai documenti sui fatti del G8 di Genova indaga cosa stiamo diventando.

Giovedì 6 luglio Catalyst e Camillocromo con il loro I Musicanti di Brema, concerto spettacolo liberamente ispirato alla celebre fiaba dei fratelli Grimm.

Teatro Invito ha porta Macbeth Banquette e i giovanissimi Kokoschka Revival hanno debuttato con uno studio sul Macbeth dal titolo The Weirdsthe Wilds, perfomance con danzatori e musicisti che ripercorre liberamente la tragedia shakesperiana.

Il Collettivo Rooms ha portato in scena Cartografia, coreografia di danza per una danzatrice e un musicista dal vivo, lavoro per riflettere sul tema del viaggio inteso come transizione da uno spazio all’altro.

Il sabato sera a Campsirago si è chiuso con un concerto d’eccezione: Vincenzo Vasi e Valeria Sturba con il loro Ooopopoiooo, due theremin, due voci, un violino e tanto altro in un mix di elettronica, ambient e minimalismo, immerso in ampi spazi di libera improvvisazione.

Il Giardino delle Esperidi si è chiuso domenica 9 luglio con tre spettacoli: Più veloce del raglio, spettacolo di teatro ragazzi di Cada Die Teatro;  Passioni di Pleiadi, viaggio attraverso le epoche e culture per disegnare un affresco di donna in un intricato mosaico di emozioni; infine Talita Kum di Riserva Canini, spettacolare lavoro per un’attrice che dialoga con una marionetta.

Rassegna stampa