27 settembre
2020

Domenica 27 settembre 2020 al Rifugio Rosalba è tornata la cultura di montagna con un evento che ha ospitato appuntamenti letterari e incontri inediti. Dopo il successo di In Grigna! Festival che si è tenuto a settembre 2019, il Rifugio Rosalba, con la collaborazione di Campsirago Residenza e la partecipazione dei Ragni di Lecco, ha organizzato quest’anno una giornata dedicata alla letteratura di montagna e agli alpinisti che hanno scalato e scalano ancora oggi queste meravigliose rocce, rinnovano così la volontà di valorizzare e raccontare lo spettacolare territorio della Grignetta e la sua storia.

Proseguendo dall’omaggio a Riccardo Cassin del 2019, con l’evento di quest’anno si è voluto invitare il pubblico a salire al rifugio e condividere con ospiti d’eccezione il racconto e l’esplorazione della storia della Grignetta, delle sue rocce e quella dello stesso rifugio Rosalba: dal racconto di Ivano Zanetti della richiodatura della via dedicata ad Achille Pasini, storico rifugista della Grigna e gestore del Rosalba; alla presentazione attraverso video e immagini d’archivio di Serafino Ripamonti che ha ripercorso la storia dei Ragni di Lecco e ha presentato il suo libro dedicato proprio all’intramontabile gruppo alpinistico. Ma anche la storia intima e personale di un grande giornalista e scrittore: è tornato infatti al Rosalba Marco Albino Ferrari per presentare l’ultimo suo romanzo, anch’esso, come quello di Ripamonti, uscito prima dell’estate.

Ha aperto la giornata proprio Marco Albino Ferrari che ha presentato Mia sconosciuta, edito il 23 luglio 2020 per Ponte delle Grazie. Come è nello stile di Ferrari, l’autore ha dato vita a un dialogo in rapporto diretto con il pubblico, rivelando anche i segreti del suo libro più personale e le motivazioni che lo hanno portato a scrivere in prima persona un intimo racconto su sua madre. In Mia sconosciuta l’autore ricostruisce il volto e il corpo di sua madre, il suo aspetto più privato, di madre e donna. Prende forma così un romanzo che mette al centro la relazione tra madre e figlio: attraverso lo sguardo e la preziosa prospettiva dell’autore, sempre sincera e coraggiosa, si percorre la sua personale ricerca della verità materna quella più profonda, attraverso un costante sguardo di amore e di comprensione che condurrà il figlio – e il lettore – al congedo finale. La figlia ribelle della migliore borghesia, è la sorprendente protagonista di questa storia vera, che ci appare come in un gioco di specchi di fronte all’autore, suo unico figlio, suo unico amore.

Le montagne, al centro di tutti i libri di Marco Albino Ferrari, sono qui non solo passione condivisa tra madre e figlio, ma diventano durante la seconda guerra mondiale anche rifugio di amori segreti e traiettorie clandestine della Resistenza Partigiana: la passione per i ghiacciai, per gli alberi pionieri, per la grande montagna, l’insospettabile vita a Courmayeur durante la guerra; l’unione segreta con Edi Consolo, agente segreto della Resistenza; le notti senza luci della Milano della Ricostruzione. Un incontro intimo e diretto tra scrittore e spettatori, al riparo dalle montagne, filo conduttore del libro. Il pubblico ha scoperto quale delicato processo ha consentito a una storia privata di diventare pubblica ed appartenere così a tutti.

Serafino Ripamonti, alpinista, giornalista e autore del libro I ragni di Lecco, ha ripercorso, attraverso video e immagini, le vicende e gli aneddoti dell’infinita storia d’amore fra i Maglioni Rossi e la montagna che ha visto nascere e crescere sui suoi torrioni di calcare la meglio gioventù dell’alpinismo lombardo e italiano. Una storia fatta di piccole e grandi imprese, di memorabili momenti di amicizia e goliardia, di personaggi celeberrimi e di semplici appassionati che, oggi come cento anni fa, continuano a sognare i sentieri, le creste, le guglie e i canaloni della montagna “ripida e ferrigna”. Quella di Serafino Ripamonti al Rifugio Rosalba, non è stata una presentazione tout court del libro, ma ha ricostruito, avvalendosi anche di immagini storiche e di materiali video appartenerti gli archivi storici dei Ragni e non solo, la storia dell’arrampicata in Grignetta. Sul solco dell’omaggio a Cassin della prima edizione di In Grigna! Festival, Serafino Ripamonti ha ripreso il racconto narrando la Grigna degli anni Trenta – quella dell’alpinismo operaio che ha creato il terreno e le basi per la nascita dei Ragni di Lecco –  e l’eccezionale generazione alpinistica del dopoguerra, da Bonatti a Mauri. L’autore ha narrato quei magici anni nei quali anche solo giungere in treno e a piedi ai Piani dei Resinelli era già un’avventura, e dove le guglie della Grigna rappresentavano la fantasia estrema dei grandi scalatori. Attraverso l’alternanza di parola e immagine, racconti e filmati inediti, l’autore ha portato il pubblico alla scoperta del mondo leggendario del gruppo di alpinisti che ha fatto la storia della Grigna e dell’arrampicata mondiale, svelando gli aneddoti più divertenti e le storie più epiche. Insieme con l’autore il pubblico ha percorso i passaggi generazionali e le trasformazioni del mondo alpinistico, esplorando il meno conosciuto Alpinismo invernale in Grigna e il presente delle imprese dei Ragni di Lecco nei luoghi più remoti del mondo.

Il terzo incontro ha visto protagonista Ivano Zanetti, storico chiodatore della Grigna, che ha presentato in prima assoluta la richiodatura di una via sulla vicina Piramide Casati dedicata ad Achille Pasini, storico gestore del Rifugio Rosalba dal 1974 al 1987. Il desiderio di Ivano Zanetti- all’interno di un progetto più ampio di rivalorizzazione delle vie della Grigna, alcune delle quali rimaste irripetute perché chiodate in modo tradizionale– è infatti quello di rendere la via Achille Pasini accessibile agli amanti della Grigna. Il rifugista Achille Pasini, uomo carismatico e appassionato, era negli anni ’70 e ’80 un punto di riferimento per gli alpinisti della Grigna della sua generazione: sapeva aggregare le persone attorno alla passione per la montagna, diventando un padre dei giovani alpinisti, a cui forniva appoggio e sostegno negli anni di apertura e di scoperta delle vie più dure ed inaccessibili della Grigna. Proprio con Achille Pasini, Ivano Zanetti era salito negli anni ’70 per la prima volta sulla stessa parete sullo Spigolo Vallepiana e proprio a lui ha dedicato la richiodatura della via. Con Ivano Zanetti hanno dialogato Serafino Ripamonti e il fotografo, filmmaker e scrittore Manrico Dell’Angola, il cui libro Uomini fuori posto è stato da poco riedito da Idea Montagna Edizioni.

Al tramonto sono tornati al Rifugio Rosalba i danzatori Alice Beatrice Carrino e Giuseppe Morello che hanno chiuso la giornata con una suggestiva improvvisazione di danza.

L’evento In Grigna! 2020 è stato organizzato dal Rifugio Rosalba con la collaborazione di Campsirago Residenza e la partecipazione dei Ragni di Lecco. Ha avuto il patrocinio del CAI, sezione Milano.

Rassegna stampa
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