Dal 21 gennaio al 31 marzo Hamlet Private, la performance per un solo spettatore di ScarlattineTeatro, va in scena nella nostra yurta del parco della Tana a Bestetto (Colle Brianza). Hamlet private è un’esperienza unica nel suo genere che offre a un solo spettatore per volta una rilettura della storia di Amleto attraverso il sistema divinatorio di ventidue carte originali. Lo spettatore viene coinvolto direttamente nel gioco teatrale, diventando così artefice della riscrittura del dramma shakespeariano e, nello stesso tempo, ha la possibilità di esplorare e indagare la propria vita e i propri dubbi.
Seduti al caldo della nostra yurta, attore e spettatore creano una performance intima e personale, seguendo il destino delle carte che vengono man mano svelate. La storia del principe di Danimarca si intreccia così con quella dello spettatore. Solo alla fine verrà rivelata la trama, che nascerà dalle carte da lui stesso scelte e interpretate dalla performer Anna Fascendini. Il pubblico si trova così a riscoprire Amleto, uomo contemporaneo e abisso di interrogativi e, insieme, in questo gioco, incontra sé stesso.
Hamlet private è un’ esperienza privata ed esclusiva che si compie attraverso le carte Talmeh, anagramma dell’eroe shakespeariano, una rivisitazione degli arcani maggiori dei tarocchi. Ogni carta rappresenta un episodio o un personaggio della storia di Amleto e corrisponde a un momento di vita e stato emozionale. I tarocchi diventato pretesto per interrogare il nostro io e guidano l’azione, gli sguardi e le parole dei performer che le interpretano. “Schiacciato dal peso di infinite possibilità, l’uomo occidentale soffre oggi una difficoltà crescente nel prendere decisioni, e, non diversamente da 400 anni fa, il dubbio rimane la reazione all’ideologia dominante del libero arbitrio.” Martina Marti. Le carte Talmeh non servono a semplificare il processo decisionale o a predire il futuro. Al contrario, offrono un’alternativa alla moderna necessità di controllare tutti gli aspetti e le emozioni della nostra vita. Creano uno spazio per esitare, per il dubbio e l’onirico, uno spazio per il non-conosciuto, per l’indecisione. È in questo luogo che diventiamo consapevoli degli altri e delle nostre azioni in relazione a loro.
LE DATE:
Martedì 21 e 28 gennaio
Martedì 18 e 25 febbraio
Martedì 17 e 31 marzo.
Cinque repliche individuali a sera a partire dalle ore 19.00
Durata performance 40 min.
DOVE:
Yurta alla Tana, via Vigneti 1, Colle Brianza, Fraz. Bestetto
BIGLIETTI:
Intero: 15€
Performance più mazzo di carte e guida alla lettura individuale: 35€
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA:
info@campsiragoresidenza.it | T 039 9276070
ESTRATTI DALLA RASSEGNA STAMPA
«Assistere ad Hamlet private significa vivere un’esperienza confidenziale ed esclusiva. » Valentina Sorte – STRATAGEMMI – prospettive teatrali.
«Amleto è la vita […] riesce sempre in qualche modo ad esercitare una forma animalesca di fascinazione. E’ questo che Martina Marti ha avuto l’intuizione di capire, trasformando lo spettatore in un Amleto alle prese con la scrittura della propria drammaturgia, e con un Orazio personale a fargli da guida spirituale fra segni e simboli che in realtà sono familiari prima di tutto al proprio intuito.» Renzo Francabandera – Paneacquaculture.
«Hamlet private ha un che d’iniziatico. ScarlattineTeatro parla all’Amleto che sta dentro di noi. Interroga i nostri spettri, la violenza che ci attanaglia, quel po’ di follia e vendetta, amore e complicità.» Vincenzo Sardelli – Krapp’s Last Post.
«Su uno script di rara suggestione di Martina Marti, la lettura comparata di un mazzo di carte illustrate fa scaturire in una specie di autoanalisi, quasi una confessione, tutto il privato dello spettatore.» Mario Bianchi – Krapp’s Last Post.
«Quelle carte disposte sul panno rosso rappresentano la storia che le ho raccontato. Le guardo. Ne ho escluse solo due, poiché tutte le altre si collegano a un momento del mio vissuto. Alla fine ne estraggo tre: passato, presente, futuro.» Aleksandra Lukac – Revolar.
«Lo spettatore pesca e colloca le carte stimolato dall’attrice cartomante. Emerge così per frammenti la visione di quella che potrebbe essere l’attuale situazione di vita del visitatore, fino a che, in un lampo finale, nelle sei carte chiave che a chiusura a quest’ultimo è stato chiesto di scegliere, l’attrice ricostruisce la struttura archetipica della vicenda d’Amleto. Lavoro intrigante e originale.» Franco Acquaviva – Sipario.
«Sia il setting che il linguaggio riproducono quelli della cartomanzia, con l’attrice in funzione (atavicamente?) divinatoria e il celeberrimo testo usato come occasione per affacciarsi su una dimensione altra e, al contempo, del tutto personale. » Michele Pascarella – Gagarin Orbite Culturali.
«Attrice e spettatore scelgono le proprie carte, coperte proprio come nella vita, e la trama che ne nasce e appartiene a ciascuno sovrappone la narrazione del Principe di Danimarca con la nostra, con effetto alienante e anche dis-velante.» Maria Dolores Pesce – Dramma