È iniziato il lavoro di ricerca e produzione della nuova performance di Campsirago Residenza: Just walking di Michele Losi, che presenteremo in un primo studio domenica 24 settembre a BAM Biblioteca degli alberi Milano
Da dove si comincia? I muscoli si tendono. Una gamba è il pilastro che sostiene il corpo eretto. Tra il cielo e la terra. L’altra è un pendolo che oscilla da dietro. Il tallone tocca la terra. Tutto il peso del corpo rolla in avanti sull’avampiede. L’alluce prende il largo, ed ecco, il peso del corpo in delicato equilibrio, si sposta di nuovo. Le gambe si danno il cambio. Si parte con un passo, poi un altro, e un altro ancora, sommandosi come lievi colpi sul tamburo, formano un ritmo: il ritmo del camminare.
Michele Losi presenta il 24 settembre al BAM il primo studio della sua nuova camminata poetica e performativa nel paesaggio. Il tema della performance è il cammino: il cammino nell’evoluzione della storia dell’umanità e il cammino in relazione al tempo presente e alla società contemporanea. Lo studio è partito da una pratica ventennale e da un testo fondamentale: La storia del camminare di Rebecca Solnit, il principale tentativo di ricostruire in modo sistematico il ruolo del cammino nella civiltà e nella cultura occidentali.
Il grande antropologo Andrè Leroi-Gourhan sosteneva che l’uomo divenne uomo quando liberò mani e bocca dai vincoli dei quattro appoggi. Divenne in sostanza uomo da quando imparò a camminare, rendendo sostanziale la posizione eretta. Per Leroi-Gourhan più che animale razionale, più che bipede implume, l’uomo è l’essere camminante per eccellenza. “La storia dell’umanità inizia allora con i piedi […]. L’umanità è in cammino, da sei milioni di anni. Per molti aspetti siamo sapiens grazie alla capacità di spostamento sulle lunghe distanze che ci ha portato lontano, a esplorare di volta in volta i nostri limiti, ad attraversare e incorporare paesaggi per poi trasformarli, a ponderare le nostre capacità adattive in ambienti sempre nuovi, a plasmare un cervello che deve alla plasticità e alla flessibilità la sua unicità.”
Già Aristotele aveva definito il camminare ciò che definisce e contraddistingue l’umanità. L’essere bipedi non è una caratteristica accidentale, ma un elemento essenziale dell’uomo.
Il camminare somiglia ad una lettura/scrittura. Il camminare è anche usato come linguaggio performativo finalizzato a trasmettere messaggi espliciti in una dialettica collettiva di tipo politico/democratico. Le avanguardie artistiche del Novecento portarono alle estreme conseguenze il significato di critica sociale attribuito all’attività del camminare. Per i Dada il percorrere a piedi gli spazi banali e marginali della città equivaleva a contrapporre all’estetica dominante un’estetica ludica e performativa.
Nel corso dell’esperienza in cammino tratteremo il tema del vagabondare poetico, della strada come luogo della percezione del pericolo, la pratica dei pellegrinaggi, delle marce, delle manifestazioni, dei pride, per arrivare infine a un incontro con il mondo del meditativo e del riallineamento, nella riconnessione con il proprio IO corporeo e spirituale.
Essendo il camminare individuale e collettivo uno dei modi di occupare lo spazio pubblico, la storia del camminare è anche inevitabilmente una storia del rapporto tra spazio e società, e quindi della relazione tra democrazia e spazio pubblico. Infatti la ‘camminabilita’ di uno spazio coincide in larga misura con la sua democraticità. Ciò ovviamente a condizione che il concetto di walkability, sia inteso in senso ampio e includa la possibilità dei diversi soggetti e gruppi sociali di manifestare sé stessi e la propria identità politica e culturale, sessuale e religiosa. C’è quindi un tema politico molto forte dietro il cammino. Camminare è democrazia in relazione agli spazi pubblici. I più grandi cambiamenti di rotta politica e culturale, così come le grandi rivoluzioni della storia, sono quasi sempre avvenuti tramite l’appropriazione di piazze, strade, spazi pubblici grazie a marce, manifestazioni, grandi camminate comunitarie. Il Pride è solo uno degli ultimi strumenti con cui una comunità, in questo caso quella Gay prima e LGBTQ+ oggi, scende in strada e marcia a piedi per essere riconosciuta, per mostrare la propria esistenza identitaria e combattere gli stereotipi. Camminare insieme, riappropriandosi degli spazi pubblici, è quindi costruzione del mondo democratico.
Non mancherà un omaggio alle madri di Plaza de Mayo che, dal 30 aprile 1977 ogni settimana, continuano a camminare in senso antiorario intorno all’obelisco dell’omonima piazza indossando fazzoletti e cartelli con i nomi dei figli scomparsi e la data della scomparsa, in un rituale in cui non è concesso dimenticare e in cui la memoria recupera il proprio significato più profondo. Camminando.
Domenica 24 settembre, ore 12.00 e 16.30 nell’ambito di BAM Season Day: Benvenuto Autunno!
Il percorso parte dalla Fondazione Riccardo Catella
Partecipazione gratuita con prenotazione sul sito di BAM
Per prenotare la performance delle ore 12.00: bam.milano.it/eventi/performing-arts-in-the-park-just-walking-ore-12
Per prenotare la performance delle ore 16.30: bam.milano.it/eventi/performing-arts-in-the-park-just-walking-ore-16-30
una performance di Michele Losi
con Michele Losi
elementi di scena e costumi Stefania Coretti
musiche Luca Maria Baldini e Nori Tanaka
coaching attorale Sebastiano Sicurezza
movimento Filippo Porro
testi di Michele Losi con la collaborazione di Sofia Bolognini
una produzione Campsirago Residenza
con Omnicent Hukia / D:DNA
ufficio stampa Giulia Castelnovo
fotografie Alvise Crovato
video Luana Giardino
produzione Valentina Brignoli